Il progetto di agricoltura sociale si avvia alla conclusione
Si sta per concludere, con successo, prima della pausa estiva, la prima parte del progetto di agricoltura sociale, denominato “Social-Cast” (castanicoltura sociale), con l’attivazione di percorsi socioterapeutici di persone con svantaggio, sviluppati all’interno di aziende agricole del territorio amiatino.
Il progetto “Social-Cast”, collegato agli altri progetti di agricoltura sociale, “Cuore@miata” e “Rigener-Azioni Montelaterone”, conclusisi nel 2022 e nel 2024, ha introdotto alcune aziende castanicole amiatine nel comparto dell’agricoltura sociale a supporto della rete dei servizi territoriali.
Il progetto
Il progetto ha operato su tre fronti: quello culturale, al fine di elaborare nuove visioni nel campo dei servizi alla persona, con un’evoluzione dell’organizzazione dei sistemi di welfare e la programmazione di azioni di ricerca volte a definire nuove soluzioni; quello valoriale, in modo da rendere più facile, accettare la praticabilità delle iniziative di agricoltura sociale; quello organizzativo, capace di avere risvolti applicativi praticabili da parte delle aziende agricole, del terzo settore, dei soggetti pubblici. Per i 10 utenti del progetto, soggetti con svantaggio individuati sul territorio dell’Amiata dal personale della Società della Salute – Coeso Grosseto, si sono incrementate l’autonomia, le abilità relazionali e manuali, potenziate le competenze comunicative, cognitive ed espressive ed incrementate le relazioni interpersonali.
Capofila del progetto è stata la Cooperativa di comunità il Borgo di Montelaterone, nel comune di Arcidosso, cooperativa nata per rigenerare il piccolo borgo dal punto di vista sociale, culturale e produttivo. Per questo motivo Stefania Cassani, la presidente della Cooperativa di comunità, ha inteso presentare, dopo il successo del primo progetto, “Rigener-Azioni Montelaterone”, un nuovo progetto di inclusione agri-sociale per soggetti con svantaggio coinvolgendo alcune aziende castanicole più sensibili del territorio amiatino. A questo proposito, si è costituito circa due anni fa un partenariato molto variegato, che ha visto un’importante partecipazione territoriale, segno dell’interesse e della volontà di mettersi in gioco e di rinnovarsi in tutti i settori della diversificazione.
Il gruppo ha partecipato a un bando 2022 della Regione Toscana, sottomisura 16.9 del Psr 2014-2020 per la “Diversificazione attività agricole in attività riguardanti l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale, l’agricoltura sostenuta dalla comunità e l’educazione ambientale e alimentare”. Il progetto d’innovazione sociale si è concentrato su un processo di sviluppo rurale integrato legato alla castanicoltura, con lo scopo di realizzare una forma attiva di partecipazione e d’integrazione tra risorse sociali e risorse agricolo-rurali attraverso la creazione di una rete innovativa e di servizio. Al progetto hanno partecipato, oltre alla Cooperativa di comunità Il Borgo, in qualità di capofila, la cooperativa Il Quadrifoglio di Arcidosso con la coordinatrice Eleonora Alfieri, l’azienda agricola Francesco Monaci di Castel del Piano, la Società agricola Amandula di Monica Fanciulli e Francesco Mililotti, con Kirian Regan di Montegiovi, lo studio Agricis di Sasso d’Ombrone, con il dottor Giovanni Alessandri, e l’Università di Pisa, Dipartimento di Scienze veterinarie. In Particolare, l’attività scientifica del progetto è stata curata dal professor Francesco Di Iacovo coordinatore del progetto, assieme alla dottoressa Sara Calonaci.
Il progetto è stato inoltre patrocinato e promosso dall’Associazione per la valorizzazione della castagna del Monte Amiata Igp, con il suo presidente Roberto Ulivieri.
“Social-Cast” è stato particolarmente interessante, poiché sono stati condotti campi castanicoli nelle aziende del progetto, con l’uso terapeutico anche di animali domestici, come asini amiatini e pony; nel progetto sono state testate, assieme alle attività tradizionali della castanicoltura (ripuliture, spollonamenti, sistemazione dei castagneti, raccolta delle castagne), anche attività cucina ed alcuni lavoretti come la realizzazione di capanne all’interno dei castagneti. Inoltre, il progetto sarà presentato, con un apposito stand, nel periodo autunnale durante le feste della castagna in Amiata. Non meno importanti sono le attività di divulgazione collegate al progetto, curate dalla cooperativa Il Quadrifoglio, che ne permetteranno la conoscenza e la diffusione.
Cosa hanno detto:
“E’ un progetto molto importante ed estremamente coinvolgente – commenta il coordinatore tecnico del progetto, il dottor Giovanni Alessandri – che ha unito più componenti territoriali, andando a recuperare una tradizione come quella castanicola nel segno dell’innovazione e legando le attività rurali e sociali della montagna”.
“Il progetto ‘Social-Cast’ – afferma Stefania Cassani, capofila del progetto – rappresenta, se mai ce ne fosse bisogno, una ulteriore prova di cooperazione e di collaborazione tra le realtà territoriali dell’Amiata grossetano più sensibili alle tematiche sociali (mondo della cooperazione, servizi sociali territoriali e aziende agricole), che dimostra come l’integrazione trasversale tra le attività sia terreno fertile per lo sviluppo e l’innovazione in campo agri-sociale”.